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ALBUM FOTOGRAFICO

LA PROCESSIONE DEI MISTERI A TRAPANI

(EDIZIONE MARZO 2008)

 

  Sono veramente numerosi i centri della Sicilia in cui il sacrificio della Passione e Morte di Cristo è rivissuto, durante la Settimana Santa, con forte intensità. Tra le tradizioni religiose italiane, forse la più antica, ma sicuramente la più lunga, è quella che si mantiene ancora oggi a Trapani. E’ la più antica in quanto ha origini spagnole: il primo atto di affidamento della gestione della rappresentazione "Ascesa al Calvario" risale al 20 aprile del 1615, mentre l’ultima confraternita si è aggregata all’organizzazione della precessione il 13 Novembre del 1782. E’ anche la più lunga perché si svolge in un arco di 24 ore e precisamente dalle ore 14.00 del Venerdì santo alle 14.00 del Sabato Santo.

  La processione consiste nella sfilata dei Sacri gruppi dei Misteri, in tutto 20 rappresentazioni artistiche, di cui 18 della Passione e Morte di Cristo e 2 simulacri di Gesù morto e di Maria Addolorata. Ogni "vara" è posta su una base di legno, su cui si innalzano le statue, i cui volti, mani e piedi sono scolpiti nel legno, sostenuti interiormente dal supporti in sughero, per risultare leggeri. Gli abiti sono realizzati in tessuti, precedentemente immersi in una mistura di colla e gesso per dare una maggiore naturalezza e plasticità espressiva alle statue. Vennero realizzate dagli artigiani nel XVII e XVIII secolo. Questa tecnica, detta del "carchèt", è prettamente trapanese.

  Le statue sono fissate alla base lignea con un procedimento particolare che consente una certa oscillazione durante il percorso, per esprimere così una scenica rappresentatività del gruppo.

  L’ambientazione delle varie rappresentazioni è tipicamente medievale, come si evince dalle divise dei soldati che indossano armature spagnoleggianti e non romane. Nel volto del giudeo della "Spogliazione" si notano i tratti fisionomici di un personaggio veramente esistito, vissuto durante la dominazione spagnola: un tale di nome "Settecarini", l’aiutante boia del tempo.

  Le statue sono addobbate con ornamenti preziosi in argento, con composizioni floreali e luci che mettono in risalto l’espressione del volto, conferendogli dolore e sofferenza. Tali sentimenti sono maggiormente accentuati dalla "annacata", una movenza ritmata dalle cadenze dei brani musicali che i circa 10 portatori delle "vare" sanno sapientemente eseguire. La processione del Venerdì Santo è organizzata dalle varie confraternite che sfilano davanti ai vari simulacri, indossando dei paramenti tipici della maestranza cui appartengono. Dietro ogni "vara" c’è una banda musicale, alcune delle quali provenienti anche dai paesi viciniori.

  La prima confraternita ad organizzare la prima processione nel ‘600 fu quella di San Michele Arcangelo, che successivamente affidò l’onore e l’onere di condurre in processione i vari gruppi alle altre maestranze cittadine. A capo di ogni ceto c’è il Capoconsole, affiancato da consoli e collaboratori.

  I Misteri sono custoditi nella settecentesca chiesa delle Anime del Purgatorio, da dove prende l’avvio la processione alle ore 14.00 del Venerdì Santo per farvi ritorno 24 ore dopo. Il culmine dei riti della Passione e Morte si ha con il rientro dell’Addolorata, la cui statua, addobbata con i tradizionali argenti e circondata quest’anno da un tappeto di rose blu, è preceduta da donne vestite a lutto e a piedi scalzi, che partecipano, come madri, al dolore di Maria. In questo caso anche le marce funebri eseguite dalla banda musicale sono veramente strazianti e destano la commozione e la viva partecipazione delle migliaia di fedeli che seguono il rito. Tra costoro l’anno scorso, nei giorni 21, 22. 23 marzo, c’ero anch’io con la mia famiglia ed alcuni amici.